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Amianto, a Taranto i picchi di mesotelioma

Pubblicato | da Redazione

Presentati i dati dell’Osservatorio nazionale amianto, confermati anche dal Registro mesoteliomi nella Regione Puglia, sui casi registrati in Puglia. “I mesoteliomi ufficialmente registrati sono stati 935, nel periodo tra il 1993 e il 2012 (dal 2010 al 2012 i dati sono parziali). Un numero che corrisponde al 4,4% del casi registrati nel Paese. Nel 65,5% di questi, la patologia è stata causata da esposizione all’amianto di tipo professionale. Nello specifico, i decessi nella città di Taranto, tra il 2006 e il 2011, sono la metà di quelli censiti nell’intera Puglia dal Registro regionale. 121 morti, di cui 99 uomini e 22 donne. Nella sola città di Taranto si registrano 20 casi di mesotelioma all’anno, con un’incidenza 5 volte superiore all’attesa”.

“L’insorgenza della malattia è solo la punta dell’iceberg – ha detto l’avv. Ezio Bonanni – l’amianto infatti è in grado di determinare patologie fibrotiche, tra le quali l’asbestosi, le placche pleuriche, gli ispessimenti pleurici, complicazioni cardiovascolari e cardiocircolatori, e diverse patologie neoplastiche. Sono infatti circa quattromila i decessi causati o concausati dall’esposizione all’amianto in Puglia, nel periodo 1993-2012, almeno 400 nella sola città di Bari, a causa della Fibronit”.

Bonanni è intervenuto anche alla Fiera del Levante ed ha sottolineato “l’importanza della prevenzione, che si distingue in: primaria (bonifica dei siti per evitare ogni forma di esposizione). Si realizza con la diffusione della cultura del rischio zero, esteso a tutti gli agenti patogeni e cancerogeni, oltre che all’amianto, un killer silenzioso che non lascia scampo; secondaria (diagnosi precoce, assistenza medica, ricerca scientifica) e terziaria (epidemiologia, riconoscimento delle prestazioni previdenziali e del risarcimento dei danni e punizione dei responsabili). Si può risolvere il problema amianto solo con la bonifica cui si può giungere solo se si incentivano, anche fiscalmente con detrazioni, opere di risanamento, unitamente a misure punitive, per quelle imprese per le quali è riscontrata la presenza di amianto”.