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Nessun rilancio per l’Ilva. Gara chiusa. Lunedì l’aggiudicazione. Polveriera Taranto

Pubblicato | da Michele Tursi

Il ministero dello Sviluppo economico, ha ricevuto il parere chiesto all’Avvocatura dello Stato in ordine alla possibilità di riaprire, per i soli aspetti economici, la “gara” per l’aggiudicazione dell’Ilva. L’eventualità era emersa durante il vertice con i sindacati ed i commissari Ilva di giovedì scorso e dopo l’annuncio di Jindal di essere pronto a mettere sul piatto della bilancia altri 600 milioni di euro per pareggiare la proposta di Am invesCo (ArcelorMittal, Marcegalgia, Intesa S. Paolo).

L’Avvocatura ha confermato che “il procedimento per il trasferimento dei complessi industriali di Ilva non prevede e non consente una fase di rilancio delle sole offerte economiche presentate. Una determinazione in tal senso sarebbe pertanto illegittima. Una eventuale fase di rilancio presupporrebbe una determinazione ministeriale con l’indicazione di dare corso ad una nuova fase competitiva estesa a tutte le componenti delle offerte stesse, con la presentazione quindi non solo di una nuova offerta economica ma anche di nuovi piani industriali e piani ambientali”.

Il Mise spiega che “una simile prospettiva risulta oggi incompatibile con i tempi imposti dalla vigente legislazione per l’attuazione del piano ambientale con la contestuale prosecuzione dell’attività produttiva di ilva e richiederebbe pertanto un nuovo intervento normativo”.  Il Dl 191/2015 prevede infatti una articolata procedura di approvazione del nuovo DPCM che richiede oltre 100 giorni e che deve concludersi necessariamente entro il 30 settembre 2017. “All’approvazione del nuovo DPCM – aggiunge il ministero – è correlata la possibilità di un differimento del termine di completamento degli interventi ambientali attualmente fissato al 30 giugno 2017 , consentendo così la prosecuzione dell’attività produttiva di Ilva anche dopo tale data nelle more del completamento degli interventi stessi. Tale termine opera anche ai fini dell’utilizzo da parte della procedura di amministrazione straordinaria e/o del soggetto aggiudicatario dei beni sequestrati dall’autorità giudiziaria di Taranto”.

Alla luce di questa comunicazione, entro lunedì 5 giugno è atteso il decreto di aggiudicazione dell’Ilva. Dopo il parere positivo già espresso dai commissari straordinari (Gnudi, Laghi, Carruba) e dopo il chiarimento dell’Avvocatura, l’unico contendente in gara è la cordata Am investCo. Il piano industriale e le previsioni occupazionali del nuovo proprietario dell’Ilva, però, hanno già messo in allarme sindacati e lavoratori. E’ stata ipotizzata una riduzione di 5000/6000 unità lavorative nel solo stabilimento ionico. A Taranto l’1 giugno si è già svolto un primo sciopero di quattro ore (hanno incrociato le braccia anche i dipendenti dell’appalto) culminato con un movimentato presidio sotto la direzione Ilva. Nuove tensioni, nuovi, scioperi, nuove proteste riscalderanno l’estate tarantina.