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Dieci ore di lavoro, la paga è di 35 euro di cui 2… per il trasporto!

Pubblicato | da Redazione

Tecnicamente si chiama “intermediazione illecita di manodopera”. Al secolo, caporalato. Con lo sfruttamento della prostituzione, di fatto, è il reato che più somiglia alla riduzione di un essere umano ad una condizione (non totale… ma poco ci manca) di sottomissione.

A Marina di Ginosa, ieri, l’ultimo dei casi scovati dalle forze dell’ordine. I Carabinieri, infatti, controllando  due veicoli che trasportano 14 persone, hanno trovato  Vasilev Ivo Georgiev, 34enne bulgaro, residente in Rossano (Cosenza) ma domiciliato di fatto in Ginosa. Con lui, 9 operai di cui 8 di nazionalità bulgara e 1 di nazionalità marocchina. Per tutti, queste le condizioni di lavoro: 10 ore al giorno per un compenso giornaliero di circa 35 euro, somma quale  venivano sottratti 2 euro per il trasporto. Si, proprio così: Dalla paga misera i braccianti devono anche trovare i soldi per pagare il mezzo “aziendale”.

VASILEV Ivo Georgiev
VASILEV Ivo Georgiev

I Carabinieri hanno accertato che, il 34enne, autista del mezzo, di fatto gestiva le assunzioni e il materiale impiego nei campi di lavoro dei braccianti a cui aveva anche procurato un alloggio. VASILEV è stato così arrestato  per “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Adesso è ai domiciliari.