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Immigrazione, da Taranto l’appello ai parlamentari M5S: fermate Salvini

Pubblicato | da Redazione

“Il risultato dell’approvazione del decreto Salvini non sarà la sicurezza, bensì caos e insicurezza sui territori, forse proprio l’effetto desiderato per poter continuare una proficua campagna elettorale basata sull’odio, svolta verso una invasione inesistente, stante il numero irrisorio di arrivi dalla seconda metà dello scorso anno”. E’ quanto sostengono in un documento Angela Surico di Arci Svegliarci, Enzo Pilò di Babele, don Nino Borsci della Caritas e Simona Fernandez di Salam.

Le associazioni di Taranto che si occupano di accoglienza degli immigrati hanno tenuto un’assemblea, diffuso un documento e annunciato una manifestazione di sensibilizzazione e di protesta nei confronti dei provvedimenti del governo gialloverde in tema di immigrazione. “L’assemblea – scrivono – ha deciso di partecipare alla giornata di mobilitazione nazionale che si svolgerà il prossimo 3 ottobre e si articolerà territorialmente, in preparazione di una mobilitazione nazionale. A Taranto, in quella data, si svolgerà una assemblea provinciale a cui inviteremo i sindaci, i sindacati, i consiglieri regionali per mostrare le conseguenze dell’approvazione del decreto”.

Un invito particolare viene rivolto alla nutrita pattuglia di parlamentari locali del Movimento 5 stelle che compongono la maggioranza che sostiene i provvedimenti di Salvini, affinchè si realizzi “un incontro per spiegare dettagliatamente le nostre proposte, per correggere gli aspetti che risulterebbero più devastanti per i migranti, per il territorio e per le comunità”.

“Nel nostro Paese, alla data odierna, – spiegano le associazioni firmatarie del documento – sono accolte nel sistema di protezione ordinario (Sprar), circa 36.000 persone, delle quali solo un terzo ha ottenuto un riconoscimento di protezione internazionale, mentre la restante parte ha ottenuto il riconoscimento della protezione umanitaria, o dalla Commissione Territoriale o dalle autorità giudiziarie. La proporzione che si rileva costante negli anni. Tenuto conto, quindi, che circa 70.000 permessi di soggiorno per motivi umanitari sono stati riconosciuti annualmente, ci si rende facilmente conto che diverse centinaia di migliaia di persone, le quali attualmente risiedono regolarmente, lavorano, pagano affitti, utenze e tasse, si ritroverebbero improvvisamente in stato di irregolarità forzata, perdendo il lavoro e tutto ciò che ne consegue.

Queste persone e i loro nuclei familiari, per stessa ammissione del Ministro Salvini, non potrebbero essere neppure rimpatriate, con il risultato che ci troveremmo di fronte a una gravissima emergenza sociale che andrebbe a ricadere esclusivamente nelle competenze dei Comuni. Centinaia di migliaia di persone verrebbero consegnate allo sfruttamento in schiavitù nel lavoro dei campi, ad alimentare la popolazione di baraccopoli dove la criminalità organizzata italiana rappresenta l’unico elemento di interlocuzione con la popolazione locale. Un effetto assolutamente contrario a ciò che ci si attenderebbe da un “decreto sicurezza”. L’assemblea si terrà il 3 ottobre 2018, alle 17, nel Salone degli Stemmi della Provincia di Taranto.