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Italsider, 60 anni fa a Taranto la prima pietra

Pubblicato | da Redazione

Taranto 9 luglio 1960, viene posata la prima pietra dell’Italsider destinato a diventare il più grande stabilimento siderurgico italiano. “Lo avremmo costruito anche al centro della città” dirà qualche anno più tardi l’allora sindaco Angelo Monfredi (Dc) per spiegare la “fame” che in quel periodo scatenò addirittura una battaglia politica tra le città che si contesero decine di migliaia di nuovi posti di lavoro (tra diretti e potenziale indotto).

Per costruire il tubificio, e tutti gli altri reparti, furono estirpati migliaia di alberi d’ulivo e a pochi passi dal quartiere Tamburi, tra Mar Piccolo e Mar Grande, ai confini di Crispiano, Statte (che ancora faceva parte di Taranto) Montemesola e Massafra, un esercito di operai avrebbe trasformato quella splendida campagna trapuntata di masserie nella città d’acciaio che ogni giorno, per tre volte al giorno, vedrà avvicendarsi nei successivi 60 anni lavoratori e quadri di mezzo Sud.

Il primo altoforno entrerà in funzione il 21 ottobre 1964, il secondo il 29 gennaio 1965. Il 10 aprile 1965 sarà il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat ad inaugurare il quarto centro siderurgico italiano.

Si tratta del quarto in ordine di tempo, dopo Cornigliano, Piombino e Bagnoli. Occuperà 1500 ettari, il doppio della città di allora. Camberà tutto, a comninciare dal carattere dei tarantini la cui vita, per la maggior parte degli abitanti e dei nuovi residenti provenienti dalla provincia ionica, dal Salento, dalla Calabria e dalla Basilicata, sarà giocoforza modellata sui turni di lavoro.. respirando dentro e fuori tutto quanto drammaticamente emerso soprattutto meglio ultimi 20-25 anni. Una storia che si aggiorna, ora per ora…