La Casa con gli alberi di frutti rossi (edito da Mandese) è il ritorno in libreria di Nino Palma, docente, scrittore, sindacalista e politico tarantino.
Il libro
L’infanzia del protagonista, interamente trascorsa nella casa con alberi di frutti rossi, a contatto con la natura e con lo scandire lento del lavoro dei campi. Le scoperte importanti della vita, il sesso, l’amicizia, la formazione politica sono solo parte dell’istantanea di un tempo, quello del ricordo, che viene riportato in vita dalla memoria. La narrazione intensa riporta alla luce una parte di città sospesa tra passato e presente ed una serie di fatti e personaggi a cui viene restituita voce e dignità. Salvataggio necessario dall’oblio a cui erano destinati. Il recupero di veri simboli identitari si delinea attraverso le vicende vissute dal protagonista tra la fine degli anni quaranta e gli inizi degli anni cinquanta del secolo scorso. Dall’infanzia tutta trascorsa all’aperto, all’adolescenza tutta passata nel luogo chiuso del seminario e improntata ad una vita ordinata e trascorsa tra studio, meditazione e preghiera, alla giovinezza e maturità in cui arrivano a compimento le scelte esistenziali più importanti: insegnamento, impegno politico e sindacale, l’acquisizione delle più varie suggestioni culturali, fino alla presa di coscienza delle problematiche della realtà circostante. Il racconto fa irruzione nel dibattito culturale odierno e non rifugge dal dare il proprio apporto di analisi alle vicende politiche dei tempi passati e presenti. L’autobiografismo non è fine a se stesso ma caratterizza tutta una generazione fortemente politicizzata, che fece proprio un sistema di ideali stimolo per la stagione di lotte che ne sarebbe scaturita. L’autore fa rivivere storie minute e avvenimenti di cui furono protagonisti personaggi umili senza nome e termina con una sorpresa: il ritrovamento di uno dei più importanti beni archeologici di Taranto, la statua della Persefone Gaia, la sua origine e il luogo del suo ritrovamento.
L’autore
Nino Palma ha insegnato per tanti anni Materie letterarie dapprima nella scuola media, successivamente Italiano e Storia negli istituti superiori. Ha pubblicato sulla rivista “Galaesus” del liceo statale Archita diversi saggi critici, tra i quali vanno ricordati gli studi su Leopardi, di cui ha esplorato particolarmente il filone satirico-polemico, su Alda Merini, su Raffaele Carrieri e su Leonida da Taranto. Nel 2015 pubblica Viaggio meraviglioso nell’universo poetico di Leopardi, Merini e Carrieri. Tra gli altri saggi si ricordano ancora quelli sulla raccolta poetica Ad ora incerta di Primo Levi e sulle poesie di Federico Garcia Lorca. In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia scrive il saggio La riscoperta del sentimento di unità patria, libertà e identità nazionale nella tradizione letteraria italiana, poi trasformato in reading poetico sceneggiato dal titolo Dialogo immaginario tra Francesco De Sanctis e Giuseppe Mazzini sull’amor patrio e l’ideale unitario nella letteratura italiana. Ha scritto numerose poesie ancora inedite. Negli anni ’70 e ’80 ha svolto dapprima attività sindacale, dirigendo il sindacato Scuola della Cgil della città di Taranto. Successivamente crea e organizza, sempre per Cgil, il sindacato della Funzione pubblica. Eletto nella segreteria provinciale della Cgil, continua ad interessarsi di scuola e di pubblico impiego. Dall’impegno sindacale passa poi all’attività politica, durante la quale ricopre diversi incarichi dirigenziali fino ad essere eletto segretario provinciale del Pds prima e dei Ds poi. L’esperienza politico-sindacale riveste un posto di un certo rilievo nella presente opera narrativa.