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Sicurezza: gli studenti di Taranto spiegano, il Governo prenda appunti

Pubblicato | da Redazione
Voci giovani, voci da ascoltare. Questo Governo lo farà? Il decreto Sicurezza non convince affatto gli studenti scesi in piazza oggi in tutta l’Italia. I ragazzi rilanciano e declinano la loro di “sicurezza”, un concetto ampio, articolato, al quale prestare attenzione. Ecco il documento dell’Unione degli studenti Taranto che naturalmente non trascurano la peculiarità di città dive la tramontana avvelena, a proposito di sicurezza…
“Oggi come studenti e studentesse siamo scesi/e in piazza per manifestare contro delle politiche che non tutelano il diritto allo studio e l’istruzione gratuita! Il Governo ha stanziato 2,5 milioni di euro per il progetto #ScuoleSicure finalizzati ad un incremento di controlli da parte delle Forze dell’Ordine, di telecamere e provvedimenti come il Daspo. Abbiamo gridato che questa non è la nostra sicurezza! Per noi sicurezza vuol dire edilizia scolastica a norma: vogliamo palestre agibili, manutenzione costante e sedi in buone condizioni. Per noi sicurezza vuol dire una didattica inclusiva e un’istruzione gratuita, dai libri di testo, ai trasporti, all’Alternanza scuola-lavoro. A Taranto, sicurezza vuol dire non essere costretti/e a dover decidere tra diritto allo studio e diritto alla salute: ciò che accade durante i Wind days nel quartiere Tamburi, quando o vengono chiuse le scuole o vengono costretti/e i bambini e le bambine a fare lezione con le finestre chiuse. Chi decide sul nostro presente e sul nostro futuro?! Vogliamo risposte!
Unione degli Studenti Taranto