Dal 2015 ad oggi i Servizi veterinari del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Taranto hanno effettuato 1414 controlli per monitorare la presenza di contaminazione da diossine e PCB negli alimenti di origine animale e vegetale.
Hanno dato esito di non conformità 3 campioni di latte caprino prelevati nel 2017 in altrettanti allevamenti registrati con tipologia di attività mista e non autorizzati alla produzione di latte.
Non conformità anche per 9 campioni di uova di galline. Gli animali erano in allevamenti rurali. Le uova utilizzate per autoconsumo. Impartite le prescrizioni del caso.
“Gli allevamenti caprini risultati non conformi – spiega una nota dell’Asl di Taranto – hanno subito un’accurata indagine epidemiologica per individuare le potenziali cause di rischio. A distanza di 2 e 4 mesi le analisi per la ricerca di diossine e PCB hanno dato risultati di conformità.
Negli alimenti di origine vegetale quali olio, olive, ortaggi, frutta e vino i valori sono sempre stati al limite della rilevabilità analitica.
Anche i foraggi destinati agli animali produttori di alimenti per l’uomo, coltivati sui terreni destinati a tale scopo, non hanno mai mostrato livelli di contaminazione tali da destare preoccupazione”.
L’Asl ricorda, inoltre, che “l’Ordinanza Regionale n. 176/2010 stabilisce all’art. 2 il divieto di pascolo sui terreni non aventi destinazione agricola ricadenti entro un raggio di 20 km dall’area industriale di Taranto solo se sugli stessi non vengono effettuate le lavorazioni atte a rendere gli stessi idonei al pascolo e alla coltivazione dei foraggi”.