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Zes, le agevolazioni attive e quelle in fase di studio

Pubblicato | da Redazione

 

Zes, prosegue l’analisi dello Studio Rizzo. Il quadro delle agevolazioni a firma della dott.ssa Simona Grassi:

Veri e propri poli di crescita, le Zes (Zone Economiche Speciali) possiamo definirle così. Si tratta, infatti, di aree geografiche che godono di agevolazioni fiscali, misure di sostegno finanziario e semplificazioni amministrative. Quanto basta, o dovrebbe bastare, per attrarre gli investitori e garantire migliori prospettive di sviluppo.

Allo stato attuale le agevolazione previste esclusivamente nelle aree Zes sono due. Credito d’imposta: le imprese nuove o esistenti che entro il 31 dicembre 2020 avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o di investimenti di natura incrementale all’interno di una ZES possono richiedere un credito d’imposta sugli investimenti effettuati nel limite massimo, per ciascun progetto, di 50 milioni di euro. Le imprese che si insediano nelle aree Zes hanno inoltre accesso alle infrastrutture e a procedure amministrative semplificate.

I bandi regionali: a sostegno delle imprese, comprese quelle non insidiate nelle aree Zes, sono ad oggi sono attivi diversi bandi della Regione Puglia che finanziano la nascita di imprese, la realizzazione di nuovi investimenti e/o  il sostenimento delle spese di gestione correnti. A seconda delle diverse esigenze  si può aver accesso alle seguenti misure: CONTRATTI DI PROGRAMMA, INDUSTRY 4.0, PIA PICCOLE E MEDIE IMPRESE, PIA TURISMO, TITOLO II CAPO III, TITOLO II TURISMO CAPO V, NIDI/TECNONIDI, MICROCREDITO E MICROPRESTITO, RESTO AL SUD E ALTRI BANDI INVITALIA. Ulteriori proposte di agevolazioni per le aree Zes sono al momento in fase di studio.

Tra le tante consideriamo rilevanti: l’esenzione fiscale, l’abbattimento totale o la riduzione dell’IRAP e/o dell’IRES, anche fino a 10 anni, l’esenzione o riduzione di imposte locali gravanti sugli immobili, dei tributi connessi allo smaltimento dei rifiuti, dei servizi indivisibili, e così via; ed ancora, il contributo in conto capitale per la realizzazione degli investimenti iniziali connessi all’insediamento produttivo; le deroghe alle regolamentazioni sui contratti di lavoro; le esenzioni o la riduzione degli oneri sociali sulle retribuzioni, le agevolazioni doganali, gli interventi infrastrutturali sul territorio. Simona Grassi